sabato 12 dicembre 2009

UOMO vs NATURA

UOMO vs NATURASabato 19 Dicembre 2009
Dalle 12.00 lle 18.00 Arco Via Magnolie
"le critiche condizioni ambientali al giorno d'oggi"

Con la presente abbiamo il piacere di anunciarvi che il prossimo sabato 19 dicembre 2009 ad Arco, dalle 12.00 alle 18.00 durante lo svolgimento dei mercatini di Natale, istituiremo un punto informativo della nostra Associazione dove sarnno proposti dei video che daranno una chiara panoramica sullo stato di salute del nosto pianeta, sempre piu' minacciato dal surriscaldamento e dall'attivita' dell'uomo.



Inoltre troverete anche pratici consigli da adottare fin da subito per contribuire a salvare laTerra dall'inquinamento e dai rifiuti.

In questi giorni, come avrete sentito, si svolge il piu' importante vertice sul clima degli ultimi anni a Copenaghen, i Capi di gran parte dei paesi del mondo decideranno le sorti del nostro futuro ambientale, cosi' anche noi nel nostro piccolo vogliamo informare, ma soprattutto sensibilizzare i nostri concittdini al rispetto di un ambiente ormai a rischio.

L'occasione ci dara' anche modo di fare del volantinggio su quello che sono i temi trattati dall'Associazione e informare della nostra attivita' chi ancora non ci conosce.
Vi aspettiamo numerosi


ASSOCIAZIONE
LA BUSA CONSAPEVOLE

lunedì 7 dicembre 2009

ULTERIORE CONFERMA DALL'ALTO PER ILPROGETTO DELLA CENTRALE SULL'ALTISSIMO


Il progetto della centrale idroelettrica di pompaggio sul monte Altissimo va avanti.
Questa la risposta di Alberto Pacher alla mozione presentata in consiglio Provinciale da Bruno Firmani dell'Italia dei Valori pochi giorni fa. Al momento il progetto e' ancora al vaglio del servizio di utilizzazione delle acque pubbliche della Provincia, che dovrebbe decidere prima della fine dell'anno; a questa, seguira' una valutazione di impatto ambientale e se entrambe si pronunceranno positivamente, sara' dato il via libera all'appalto per la costruzione. Pacher istituzionalmente ha dichiarato che il progetto presentato seguira' il normale iter burocratico previsto per le grandi opere, ma ugualmente davanti a tutto questo coro di no, al quale si e' aggiunto anche il Sindaco di Riva Molinari in nome della cittadinanza non piu' di un mese fa, le perplessita' sono sempre maggiori:
Perche' non e' stato minimamente dato ascolto a quanti, fra politici e cittadini e imprenditori, che fino ad oggi hanno chiesto risposte concrete e prese di posizione da parte dei vertici Provinciali da ormai 9 mesi?
Non e' piu' abbastanza una semplice rassicurazone di Pacher sul fatto che saranno valutate le posizioni prese dai Comuni limitrofi e dei vari associazionismi.
Perche' poi e' sempre e solo Pacher a rispondere sul tema della centrale, mentre Il Presidente Dellai non si e' mai pronunciato?
Ed infine, avendo amaramente constatato che il progetto nella sua complessita' non rispecchia le esigenze della popolazione, ma solamente quelle di potenti imprenditori che vorrebbero fare del nostro Lago di Garda una speculazione energetica, non sarebbe meglio chiuere la partita qui senza intasare uffici provinciali oltre misura?



LA BUSA CONSAPEVOLE

giovedì 3 dicembre 2009

CO2, L'EQUILIBRIO SI E' ROTTO: SENZA AZIONI CONCRETE LA TEMPERATURA AUMENTERA' DI 6 GRADI

PUBBLICHIAMO QUI DI SEGUITO UN'INTERESSANTE STUDIO CONDOTTO DA 7 NAZIONI, RIGUARDANTE LE EMISSIONI DI CO2

Tra il 2000 e il 2008 l'aumento delle emissioni di anidride carbonica è stato del 29% nonostante la crisi

MILANO - L'equilibrio fin qui esistente tra le emissioni di anidride carbonica (CO2) e la capacità di assorbimento da parte degli ambienti naturali, soprattutto gli oceani, si è rotto e, se la rotta non sarà cambiata rapidamente con azioni concrete, la temperatura globale è destinata a crescere fino di 6 gradi, con conseguenze catastrofiche per tutti. Se molti scienziati avevano previsto la rottura del ciclo della CO2, per la prima volta una ricerca internazionale lo dimostra. Lo studio è stato realizzato da 31 ricercatori di sette nazioni (Gran Bretagna, Australia, Stati Uniti, Francia, Brasile, Norvegia e Olanda) ed è stato pubblicato online della rivista Nature Geoscience ed è stata condotto nell'ambito del Global Carbon Project, fondato nel 2001 per quantificare le emissioni globali di anidride carbonica e individuarne le cause.

AUMENTO - Lo studio dimostra che negli ultimi 50 anni la media delle emissioni di CO2 rimasta nell'atmosfera ogni anno è stata pari al 43%, mentre il resto è stato assorbito dal terreno e dagli oceani. In particolare, dal 1959 al 2008 la frazione rimasta nell'atmosfera è aumentata dal 40% al 45%: segno, rilevano gli autori dello studio, di una perdita di efficienza delle riserve naturali. «È la prima evidenza di come le riserve naturali stiano rispondendo ai cambiamenti climatici», dice la coordinatrice della ricerca Corinne Le Quere, dell'università britannica di East Anglia e del British Antarctic Survey.

LA CRISI NON FERMA LE EMISSIONI - Le emissioni di combustibili fossili sono aumentate del 41% fra il 1990 e il 2008. Fra il 2000 e il 2008 l'aumento è stato del 29%, pari a circa il 3,4% all'anno rispetto all'uno per cento degli anni Novanta. Nonostante la crisi economica, nel 2008 le emissioni sono aumentate comunque del 2%. Per il 2009 si prevede un ritorno ai livelli del 2007 e poi una nuova crescita nel 2010. La principale causa è da riscontrarsi nell'utilizzo del carbone per produrre energia. Con il risultato che ora i Paesi in via di sviluppo emettono più gas serra rispetto ai Paesi industrializzati. In particolare le emissioni da parte di Cina e India si sono più che raddoppiate dal 1959.

CASSANDRA - Secondo Le Quere, se alla prossima conferenza sul clima di Copenaghen non si troverà un accordo per stabilizzare e ridurre le emissioni di gas serra, l'aumento della temperatura globale non sarà di 2-3 gradi come fin qui ipotizzato, ma arriverà anche a 5-6 gradi entro la fine dell'attuale secolo o nella prima metà del prossimo. Il fatto è che, dopo il

FONTE:
mancato accordo tra Cina e Usa sulla riduzione delle emissioni, la conferenza di Copenaghen appare già destinata a non produrre nulla di concreto ancora prima di iniziare. E questo studio rischia di diventare l'ennesima previsione inascoltata di Cassandra.

IL COORDINAMENTO GESTIONE CORRETTA RIFIUTI RIBADISCE: "VEDELAGO FUNZIONA ECCOME!"

L'assessorato all'ambiente del Comune di Parma - si legge in una nota del CGCR che riportiamo integralmente - vuole dare una valutazione dell'impianto di riciclo di Vedelago senza averlo mai visto.

Mentre per gli impianti di incenerimento si viaggia per l'Italia e per l'Europa in lungo e in largo, per un impianto alternativo ci si accontenta di uno scambio epistolare con la Provincia di Treviso.L'assessore Sassi declassa Vedelago perché “tratta solo materiale proveniente da raccolta differenziata".Vero!
Nella raccolta differenziata di quel territorio è inserita anche quella parte di indifferenziato che viene definito secco, trattano tutta la Rsu come differenziata, per loro l'indifferenziato non esiste!Nella informativa della Provincia di Treviso si legge che Vedelago tratta il secco (indifferenziato) del solo comune di Ponte nelle Alpi. L'impianto in realtà tratta la raccolta di 1.150.000 cittadini, che non pare siano solo quelli che risiedono a Ponte delle Alpi. Oltre ai Comuni della Provincia di Treviso, consegnano le raccolte differenziate relative agli imballaggi, regolati dall’Accordo Nazionale Anci – Conai, i Comuni della Provincia di Belluno e altri Comuni o Consorzi che non sono dotati di impianti propri. Vedelago tratta inoltre rifiuti provenienti da attività produttive (aziende industriali, artigianali, commerciali, agricoli). Le aziende pubbliche e private gestite, sono quasi totalmente della Provincia di Treviso.

La raccolta dei rifiuti agricoli (teli, taniche, contenitori), promossa dalla Provincia di Treviso, è gestita dal Consorzio Priula. L'assessore sostiene che la raccolta di secco residuo ammonterebbe, per il solo comune di Ponte nelle Alpi, ad 800 tonnellate all'anno. In realtà la produzione del famoso granulato o materia prima seconda, ottenuta a Vedelago da un impianto ad estrusione dalle plastiche non altrimenti riciclabili, ammonta a 12.000 tonnellate annue, quantitativo facilmente desumibile dai libri contabili dell'azienda, che altrimenti non farebbe gli utili che fa.Le plastiche usate nel procedimento di estrusione non sono nuove ma derivano da processi industriali di ditte che hanno fatto accordi con il centro (Luxottica, Gatorade, Pepsi), plastiche difettose o deformate che dovrebbero essere smaltite dalle industrie con costi elevatissimi, ma che invece vengono conferite al centro che paga le ditte per questo materiale.

Non si tratta perciò nel modo più assoluto di plastica vergine.Se Vedelago fosse un impianto sperimentale, e quindi poco affidabile, non si capisce come in realtà la sua tecnologia si stia diffondendo, e come abbia potuto ottenere un premio economico dalla comunità europea come miglior impianto innovativo per abbassare l'impatto del trattamento dei rifiuti sull'ambiente. La Danimarca sta facendo sua tale tecnologia come pure il Belgio e la Francia, che hanno avviato una collaborazione con le due più grandi cartiere europee che sono in Alsazia e che trattano il tetrapak.

Questi sono solo alcuni esempi di nuovi impianti: due nuovi impianti, uno a Colleferro (Roma) e uno a Tergu (Sassari), collaborazioni con Kalat Ambiente (Caltagirone), Valfreddana; Recuperi (PT);Sulmona (L’Aquila); G.A.I.A. (Asti).Ed eccoci infine all'obiezione che il centro riciclo da noi proposto come soluzione alternativa all'inceneritore tratti poco materiale.

E' dimostrato che il centro con la sua tecnologia può arrivare a mandare in deposito solo il 5% dei rifiuti solidi urbani trattati. Per la capacità di trattamento sarebbe sufficiente aumentare le dimensioni dell'impianto per gestire qualunque volume di rifiuti.Ma queste considerazioni rimangono parole scritte su un foglio di carta.
Quando l'amministrazione avrà il coraggio di confrontarsi pubblicamente e chiarire la proprie posizioni direttamente con i tecnici che offrono tali alternative?Si ha forse timore di non riuscire a dimostrare le proprie ragioni?Se il Comune è così certo che non esista una soluzione alternativa all'incenerimento, perché negare il confronto?Purtroppo questo appello, come i tanti che lo hanno preceduto, rimarrà lettera morta.Perché davanti ai fatti verrebbe a galla la verità.

Coordinamento Gestione Corretta Rifiuti Parma