venerdì 13 gennaio 2012

IL DIBATTITO SUL GOLF MUOVE DIFFERENTI POSIZIONI

Per leggere anche la cronistoria del campo da golf e la posizione del Gruppo "AltoGTarda e Ledro bene comune" clicca qui


25/01/2012
Pubblichiamo anche l'articolo dell'Assessore arcense Veronesi che si sbilancia dichiarando che il campo da golf "serve"!




13/01/2012
Abbiamo ricevuto il comunicato stampa di Edoardo Longo appassionato arcense, il quale espone le sue considerazioni in merito al progetto golf per l'Alto Garda; ci sembra corretto darne visibilità e spazio a favore di un confronto il più possibile equilibrato ed equo sulle diverse vedute: 


Leggo sulla cronaca di Arco che si allarga il dibattito sull’opportunità, o meno di realizzare un campo da golf nel Basso Sarca e come sempre in questi casi, si iniziano ad alzare barricate ideologiche che nulla anno a che fare con il bene comune.  Mi chiedo, perché una volta tanto non si pensi solo al bene della nostra comunità, valutando serenamente vantaggi e svantaggi che porterebbe questo benedetto campo da gol.
Provo a farlo prendendo spunto dalle domande poste nel vostro articolo di domenica:
“Che futuro vogliamo , dal punto di vista ambientale, sociale ed economico per il nostro territorio?”
In questo periodo di recessione e licenziamenti credo sia saggio favorire la ripresa economica, economia che nella nostra zona si basa, per buona parte, sul turismo. Una differenziazione della proposta turistica porterebbe maggior impulso a quest’industria e in prospettiva più lavoro, non contando poi i posti creati direttamente dal campo da golf .
Un campo da golf 18 buche abbisogna di una superfice di circa 20 ettari,  non obbligatoriamente spazio pubblico, possono essere terreni privati che,  riconvertiti al golf, acquisterebbero, di fatto, una destinazione pubblica.  Sotto l’aspetto puramente ambientale vale la pena ricordare che nel mondo molti golf sono stati realizzati all’interno di importanti parchi nazionali tutelati da severe norme ambientali, per citarne un paio: Wawona golf course – yosemitepark, California e Golfclub Gastein - Nationalpark Hohe Tauern , Austria.
Sotto l’aspetto economico il ritorno andrebbe valutato sull’intera area del Basso Sarca, un campo da golf aprirebbe le porte a un nuovo segmento di mercato nel turismo,  questa nuovo turismo richiederebbe nuove tipologie di negozi, una riqualificazione degli hotel e dei ristoranti che si tradurrebbe in  opportunità di lavoro non solo per il comparto turistico alberghiero ma anche per tutto l’indotto. Tutto questo porterebbe a un aumento di fatturato e quindi ad un aumento  dei tributi versati che ritornerebbero alla collettività sotto forma di servizi.
L’investimento pubblico dovrebbe limitarsi all’“assistance for the start-up”, intervenendo solo nella fase iniziale dell’avviamento dell’attività ed uscendone gradualmente ad attività avviata, questo darebbe modo alle amministrazioni locali di godere di alcuni privilegi che si potrebbero tradurre, ad esempio, in corsi gratuiti per studenti o prezzi scontati per residenti, dando cosi modo a tutti di godere di questo sport.
Un falso mito è quello per cui il golf è uno sport riservato ai ricchi, un “Green fee” per un percorso a 18 buche costa poco più di uno skipass giornaliero,  l’intera attrezzatura costa meno di una Mountaibike e non è obbligatorio iscriversi ad un Club per avere la tessera FIG e con essa libero accesso a tutti i campi del mondo.
Da non sottovalutare l’aspetto socio/educativo che questo sport esercita sui giovani che vi si avvicinano, buona educazione, il rispetto per la natura e la capacita di confrontarsi con se stessi per migliorarsi.  Tant’altro potrei scrivere a favore di questo sport, ma per non dilungarmi e per far comprendere la filosofia che governa questo sport consiglio la visione del  film di Robert Redford “La leggenda di Bagger Vance “.
Mi auguro con questo di aver contribuito in qualche modo a sfatare alcuni luoghi comuni e mi auguro che in questa occasione il dibattito non scada nella solida sterile contrapposizione ideologica.


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